L’alluce varo è un tipo di deformità anatomica del primo dito del piede che porta le falangi ad avere un anomalo orientamento mediale, rispetto al metatarso. Nasce in seguito a un problema ben più grave, il varismo che colpisce vari arti e produce differenti deformità all’altezza dell’arto colpito. Ma cerchiamo di capire di cosa si tratta prima di analizzare il problema dell’alluce varo.
Cos’è il varismo?
Il varismo è un termine ortopedico che comprende tutte le deformità degli arti che presentano un anomalo rapporto tra due segmenti scheletrici adiacenti. Il più distale di questi due segmenti, tende ad avvicinarsi in modo atipico al piano sagittale.
Si riscontrano diversi tipi di varismo, quelli più comuni sono al ginocchio, la coxa vara (anca), il cubito varo e l’alluce varo. Mentre tra quelli più insoliti si riscontra quello alla caviglia.
La presenza di varismo può avere diverse ripercussioni sull’articolazione a cui partecipa il segmento osseo deviato. Queste ripercussioni possono essere di carattere anatomico e, soprattutto nei casi più gravi, anche di carattere funzionale.Purtroppo il varismo a sua volta può generare anche una sintomatologia dolorosa e svariate complicanze.Si presenta inoltre come una deformità opposta al valgismo.
L’alluce varo
L’alluce varo è la deformità anatomica del primo dito del piede, per cui le falangi di tale dito presentano un anomalo orientamento mediale, rispetto al metatarso. Questo tipo di varismo può nascere da una condizione congenita oppure acquisita con cause principali la poliomelite, la malattia di Charcot-Marie-Tooth, artrite reumatoide, violenti traumi all’alluce, la spondilite anchilosante e gli interventi chirurgici di alluce valgo mal riusciti. Nelle sue forme lievi l’alluce varo si presenta asintomatico, altrimenti i sintomiprincipali scaturiti da questa deformità sono: modifica complessiva della forma del piede, dolore all’alluce, ridotta mobilità dell’alluce, zoppia dovuta al dolore e difficoltà nell’indossare le scarpe.Per quanto riguarda la sua cura, è importante sottolineare che i medici tendono a dare la precedenza ai trattamenti conservativi, riservandosi di ricorrere alla chirurgia solo in caso di un fallimento di quest’ultimi.