Soprattutto per gli sportivi, la borsite al piede rappresenta una tale minaccia da impedire a volte qualsiasi tipo di attività. Le tipologie di questa patologia sono varie a seconda dei muscoli e delle articolazioni coinvolte. Facciamo il punto della situazione insieme nelle linee successive.
Cos’è la borsite al piede e come si manifesta
La borsite al piede è un’infiammazione di una borsa sierosa dell’articolazione sotto le spoglie di un cuscinetto contenente un liquido che funge da ammortizzatore per tendini e muscoli. Questi cuscinetti se sottoposti a sfregamenti o a urti ripetuti, possono produrre infiammazioni, dolori e gonfiori nella zona di interesse. In passato, questo tipo di patologia veniva chiamato in diversi modi a seconda della zona interessata: ginocchio della lavandaia, gomito dello studente e altre forme ancora. Tornando ai giorni nostri, le parti del corpo maggiormente colpite da borsite sono il piede e la caviglia, la spalla, il ginocchio, il gomito e il retrocalcagno. La borsite al piede da sfregamento o sovraccarico sono comuni come detto, nello sportivo a causa dello strofinamento eccessivo o della pressione meccanica che provocano l’infiammazione dei tendini coinvolti.
I motivi sono da addebitare a calzature troppo strette, allenamenti ad alta intensità senza sosta e una ripetizione meccanica di alcuni movimenti.
Come curarla?
Dopo un adeguato esame clinico, una volta diagnosticata la presenza di borsite al piede, il medico curante o il podologo, a seconda dei casi, potrebbe procedere attraverso diversi trattamenti. Uno di questi è sicuramente l’aspirazione del liquido e contemporanea iniezione di cortisone. Questa tecnica è molto efficace soprattutto a livello del piede, caviglia e gomito. Dopo il trattamento, nella zona coinvolta viene effettuato un bendaggio compressivo con una borsa del ghiaccio da mantenere per cicli di 20 minuti e questo per almeno 48 ore. Nel mentre va rispettato il riposo assoluto nei giorni successivi all’intervento.