Come effettuare una corretta correzione dita a martello

Non sono rari i casi in cui molte persone si presentano dal proprio podologo a causa di problemi legati al piede o a parti di esso. Ecco perché oggi vi vorremmo parlare di un argomento molto importante, vale a dire come effettuare una corretta correzione dita a martello, un problema che riguarda la maggior parte delle persone e che spesso viene sottovalutato. Ma cerchiamo di capire insieme di cosa si tratta.

Il dito a martello


Prima di passare alla correzione dita a martello, cerchiamo di capire di cosa si tratta e da cosa esso dipenda. Il dito a martello è una particolare deformità del piede che potrebbe interessare una o più dita dello stesso (nella maggior parte dei casi il secondo, terzo e quarto dito). Questa deformità consiste nella flessione dell’articolazione intermedia del dito stesso, con tipico atteggiamento “curvo” o “ad artiglio. Flessione che se non si presenta strutturata può essere correggibile manualmente.
Il dito a martello può dipendere da uno squilibrio della piccola muscolatura interossea. Questo squilibrio a sua volta dipende da svariati casi quali ad esempio: l’artrite reumatoide, alluce valgo oppure la presenza del piede cavo. Quando poi, tale patologia si cronicizza, provoca un progressivo sovraccarico del metatarso corrispondente, con callosità plantare dolente.

Trattamenti e rimedi per la correzione dita a martello


Quando la situazione sembra risolvibile manualmente, il trattamento può essere conservativo mediante l’utilizzo di piccole ortesi che permettono il miglioramento della posizione del dito e la riduzione dello sfregamento con la calzatura. Nel caso invece tutto ciò non sia possibile, si passa a un vero e proprio intervento chirurgico che mira a ristabilire il corretto asse del dito eliminandone, quindi, la retrazione in flessione.
Esistono diversi tipi di operazioni chirurgiche. la maggior parte delle quali ottengono la correzione della deformità mediante il blocco in estensione dell’articolazione intermedia del dito, con perdita parziale della funzionalità.
Un ultimo trattamento molto meno invasivo potrebbe essere quello della tecnica percutanea che utilizza delle frese per il modellamento e per la sezione delle ossa.