Nella vita esistono diverse professioni e carriere. Alcune necessitano di studi particolari altri invece, soprattutto a livello operativo, non richiedono particolari conoscenze che in molti casi verranno acquisite con il lavoro day by day. Oggi vi parleremo di una particolare carriera, quella del podologo laurea e sbocchi professionali.
Podologo: laurea universitaria
Dovete sapere che il podologo è una professione abbastanza richiesta, soprattutto in questi ultimi anni. Infatti è risaputo che la salute del piede gioca un ruolo importantissimo per la salute dell’intero corpo umano. Da qui, la necessità di creare figure professionali all’interno di questo vasto campo che hanno dato origine a corsi particolari, il podologo laurea universitaria appunto. Ma vediamo insieme.
Il corso in podologia rientra nella classe delle Professioni Sanitarie della Riabilitazione.
La laurea in podologia crea degli operatori sanitari che in seguito a un’analisi obiettiva del piede, siano in grado di trattare le callosità, le unghie ipertrofiche, deformi e incarnite, nonché il piede doloroso o le sue deformità. I corsi in podologia offrono quella manualità, precisione, disponibilità al rapporto interpersonale, capacità di entrare in contatto col malato, pazienza e sensibilità per essere un buon professionista.In genere ogni corso di podologia è a numero chiuso e dipende dalle singole università sulla base delle disposizioni del Miur.
Gli sbocchi professionali
Analizzato il tema principale legato al ruolo del podologo laurea e corsi universitari, vediamo quali sono i suoi sbocchi professionali. Il podologo potrebbe accedere a posti nel pubblico impiego, in qualità di dipendente pubblico. Ma nella maggior parte dei casi, il podologo esercita la sua attività per lo più in strutture sanitarie private o in studi privati come libero professionista. Secondo poi alcuni studi effettuati da AlmaLaurea, tra laureati nelle Professioni Sanitarie della Riabilitazione, a un anno di distanza dalla stessa, il 74,6% lavora e non è iscritto a un corso di laurea di secondo livello e solo il 6,7%% non lavora, non studia ma cerca occupazione.