Sono davvero tanti i pazienti che spesso lamentano un dolore sotto la parte anteriore del piede a livello della base delle dita. Si tratta spesso di patologie di diverso genere che a volte trovano la risoluzione in un vero e proprio intervento metatarsalagia. Vediamo di cosa si tratta.
I sintomi della metatarsalgia
Prima di passare al vero e proprio intervento metatarsalagia, è opportuno saper distinguere con estrema certezza i sintomi che manifestano la presenza o meno di questa patologia. Bisogna innanzitutto sapere che le cinque dita del piede si articolano con le 5 ossa metatarsali. Le giunzioni, chiamate metatarso-falange, rappresentano quella parte del corpo che deve sopportare l’intero peso del corporeo ed è proprio qui che tende a manifestarsi la metatarsalgia dovuta a microtraumi ripetuti oppure come conseguenza di un reumatismo o una malattia infiammatoria. Il processo infiammatorio e reumatico se non trattato nel modo adeguato e preventivo, comporta spesso fenomeni degenerativi dei tessuti articolari e peri-articolari. Inoltre è possibile che si verifichi anche la retrazione dei tendini estensori e degli interossei e la lussazione delle falangi sulla testa del metatarso. Ecco perché nella maggior parte dei casi è opportuno intervenire con un vero intervento chirurgico.
L’intervento Metatarsalgia
I farmaci antinfiammatori e i plantari possono aiutare a risolvere la maggior parte dei quadri di metatarsalgia, soprattutto nelle prime fasi. Ma quando la patologia non è più correggibile, si ricorre all’intervento metatarsalagia.
Nella maggior parte dei casi e soprattutto di recente, si ricorre alla chirurgia mini-invasiva che prevede la correzione delle deformità dell’avampiede con una metodologia priva di tagli o dissezioni e riduce l’impatto chirurgico sul piede stesso. Nello specifico l’intervento richiede l’effettuazione di un piccolo foro la osteotomia (taglio) del metatarsale. L’intervento ha la durata di 15 minuti e viene effettuato in anestesia locale e in regime di day hospital. Subito dopo l’operazione il paziente potrà già camminare grazie all’ausilio di una scarpa ortopedica da utilizzare per i successivi 30/40 giorni. Passati questi giorni, il paziente sarà libero di riprendere le sue consuete attività.